Dopo la pausa

Dopo la pausa forzata, a causa della mancanza di connessione Internet, eccoci di nuovo.

Cominciamo con un gioco di logica e con un quesito matematico.
Trovate il gioco di logica, realizzato con GeoGebra, in Splash Scuola. Le forme geometriche devono essere sistemate in modo particolare nelle nove celle della griglia.
Fate clic sull’immagine:
logica geogebra
Questo è invece il quesito matematico.

Il mosaico

mosaico
Si vuole realizzare un mosaico, simile a quello che si vede qui sopra, che abbia lo stesso numero di tessere sia per formare il rettangolo sia per formare la cornice.
Il mosaico qui sopra ha 15 tessere (gialle, verdi, azzurre) per il rettangolo e 20 tessere color marrone per la cornice.
È possibile realizzare un mosaico con lo stesso numero di tessere per rettangolo e cornice?
Volete provare a trovare la soluzione?

6 thoughts on “Dopo la pausa

  1. Bentornata Renata!!!

    e alla grande!

    Allora, bello il gioco su geogebra (l’applet caricato, miracolo! 🙂

    Per ciò che riguarda il quesito matematico:

    “Mae’, ma nella composizione del mosaico si possono spezzare in due parti uguali le tessere???” 🙂

    -Il numero di quadratini non cambierebbe (nel senso che avrei superfici equivalenti)… –

    bacioneee!

    g

  2. Oh, ben ritrovata, Giovanna 🙂

    Sai che il tuo “maè” mi fa ricordare un libro, che ho fra l’altro riletto di recente, del maestro Albino Bernardini “Le bacchette di Lula” sulla scuola fra gli anni cinquanta e sessanta in Sardegna (e non solo) dove l’espressione “maè” è ripetuta spessissimo?

    Comunque no, le tessere non si possono spezzare, né piegare ;).

    Ciao, a presto.

    r.

  3. Oh, ben ritrovata, Giovanna 🙂

    Sai che il tuo “maè” mi fa ricordare un libro, che ho fra l’altro riletto di recente, del maestro Albino Bernardini “Le bacchette di Lula” sulla scuola fra gli anni cinquanta e sessanta in Sardegna (e non solo) dove l’espressione “maè” è ripetuta spessissimo?

    Comunque no, le tessere non si possono spezzare, né piegare ;).

    Ciao, a presto.

    r.

  4. Oh, ben ritrovata, Giovanna 🙂

    Sai che il tuo “maè” mi fa ricordare un libro, che ho fra l’altro riletto di recente, del maestro Albino Bernardini “Le bacchette di Lula” sulla scuola fra gli anni cinquanta e sessanta in Sardegna (e non solo) dove l’espressione “maè” è ripetuta spessissimo?

    Comunque no, le tessere non si possono spezzare, né piegare ;).

    Ciao, a presto.

    r.

  5. Ah!

    “Mae'” lo prendo dai bambini appena arrivati alla scuola media, che così ci chiamano e sono tenerissimi! (poi, man mano, diventano meno teneri 🙂

    Grazie per la segnalazione del libro. Che non ho letto ma mi incuriosisci e lo farò.

    Le tessere.. ah, ho poi trovato eh?

    Ma non lo devo dire vero? 🙂

    baci!

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