Fabrizio De André (Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999)
Dormi sepolto in un campo di grano, non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall’ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi. Lungo le sponde del mio torrente Così dicevi ed era inverno Fermati, Piero, fermati adesso, Ma tu non lo udisti e il tempo passava E mentre marciavi con l’anima in spalle Sparagli, Piero, sparagli ora
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E se gli sparo in fronte o nel cuore soltanto il tempo avrà per morire ma il tempo a me resterà per vedere vedere gli occhi di un uomo che muore. E mentre gli usi questa premura Cadesti a terra senza un lamento Cadesti a terra senza un lamento Ninetta mia crepare di maggio E mentre il grano ti stava a sentire Dormi sepolto in un campo di grano, |
Grazie Renata,
per ricordare il grande De André.
Poi, con questa…. poesia direi.
Ancora giusta, purtroppo, di questi tempi… in cui ancora vediamo con orrore “gli occhi di un uomo che muore” e tante vite “crepare di maggio”.
un abbraccio,
g
De André provoca sempre dei brividi, suscita emozioni profonde e riflessioni.
Il messaggio di questa poesia in musica è più che mai attuale.
Grazie per averla proposta.