Problemi, problemi, problemi…

Mercoledì pomeriggio, tutti insieme in aula computer!
A piccoli gruppi avete usato gli strumenti di disegno di OpenOffice Writer per illustrare un problema del tipo che abbiamo presentato qui.
Se non avete Open Office vi consiglio di scaricarlo e di installarlo sul vostro computer, con l’aiuto di un adulto.
Potrete così provare le diverse applicazioni di Open Office (testo, foglio di calcolo, presentazione, disegno…).

C’è anche Open Office Kids, una suite (collezione) che è la versione semplificata di Open Office, adatto ai bambini dai 7 ai 12 anni. È possibile scaricarla a questa pagina.

risoluzione di un tipo di problema
Nella pagina dei Download di Splash Scuola, trovate il file che avete completato, senza il disegno delle ellissi. Se avete Open Office, potete così disegnare le ellissi, scegliendo dal menù di Writer, l’editor di testo, Visualizza, Barre degli strumenti, Disegno, gli strumenti necessari.
open office

Da Wikipedia: In geometria, un’ellisse (dal greco ἔλλειψις elleipsis, mancanza, perché l’ellisse è un circolo imperfetto) è una curva piana ottenuta intersecando un cono con un piano in modo da produrre una curva chiusa.

4 thoughts on “Problemi, problemi, problemi…

    • Devo dire che i ragazzini stanno lavorando bene con i problemi, è raro che assumano un atteggiamento passivo del tipo: “che operazione faccio?”. Anche perché sono capaci di trovare soluzioni, ‘a modo loro’, usando l’equazione (termine che con loro ovviamente ancora non adopero). Una divisione, per dire, sono capaci di renderla con un’addizione con addendi uguali. Perché dovrei non accettare soluzioni, anche se non formalmente perfette, tipo: 12 + …. + …. + …. = 27 se mi dicono che al posto dei puntini (per noi un rettangolo arancione) c’è uno stesso numero? Insomma 12+3x=27
      La soluzione classica, 27-12=15 15:3=5 , viene fuori anch’essa, ma, lasciandoli liberi di… pensare, non è affatto la più scontata.
      I test Invalsi a esempio non prevedono affatto soluzioni con l’equazione. Come forse sai ho le mie forti perplessità per come sono usati questi test. Le opposte esperienze, statunitense e finlandese, in questo non ci hanno insegnato nulla.
      Ecco le istruzioni dell’Invalsi che seguivano a questa prova di classe seconda:
      Anna gioca a figurine con Paola; durante il gioco perde 6 figurine, ma gliene restano ancora 36.
      a. Quante figurine aveva all’inizio?
      b. Scrivi l’operazione che hai fatto per trovare la risposta.

      Il bambino deve risolvere un problema che richiede l’uso della struttura additiva diretta. La difficoltà è data dalla presentazione del contesto, certamente di tipo familiare, ma che presenta una situazione di “perdita di figurine” che potrebbe indurre i bambini ad eseguire una sottrazione.
      Le parole “perde” e “restano” potrebbero fungere da distrattori.
      Risposta corretta a.: 42
      Risposta corretta b.: 36 + 6 = 42

      Se Emma Castelnuovo mi ha aperto un mondo sul modo di insegnare la geometria soprattutto, molto devo ai vecchi libri di Alba Rossi Dell’Acqua, sono stati quei libri a mostrarmi la possibilità di far usare, anzi lasciar usare, le equazioni fin da piccoli.
      È molto più naturale per un bambino pensare il problema precedente con una sottrazione: avevo un certo numero di figurine, ne perdo 6 (-6) me ne restano 36.
      L’Invalsi ci indurrà a una didattica uniformata? 😉
      Ciao, professoressa Gio’, buona domenica.

  1. Renata,
    ma io concordo con te su tutti i fronti!
    Quel “deve”, che giustamente sottolinei, delle indicazioni Invalsi nella risoluzione di un problema, è inaccettabile e assurdo. Significa soffocare il pensiero del bambino! Bambino, ragazzo, adulto … fondamentale è il ragionamento logico, la riflessione, l’elaborazione dei dati. Quando mai devo pretendere una sola strategia risolutiva?
    A me i quesiti Invalsi non dispiacciono, mi pare verifichino, in genere, la capacità di utilizzare in diversi contesti quanto appreso. Ho sempre sostenuto che chiederei più motivazione delle risposte, magari diminuirei il numero di quesiti. Fermo restando che qualsiasi ragionamento logico sarebbe da accettare.

    Quanto al tuo lavoro, dico solo che vorrei avere gli alunni da te seguiti. E ho detto tutto! [non ricordo più chi l’ha detto]. Con quella semina, il raccolto successivo è assicurato! 🙂
    baci baci!
    g

  2. Le perplessità che ho sono ben conosciute dall’Invalsi, vedasi a esempio lo scritto del prof. Paola (http://www.matematica.it/paola/progettoalicepisa.pdf).
    Non discuto i test in sé ma l’uso appunto che se ne fa. Preferisco la scelta finlandese che ha rifiutato test standardizzati a tappeto, alla prassi americana. Un insegnante è libero poi di usare i test Invalsi o Kangourou o i più “scolastici” test dell’Aipm o dell’Aicm
    http://www.accademiamatematica.it/
    http://dipmat.math.unipa.it/~grim/aicm/index.htm
    Per il resto, come sai, penso che i tuoi studenti siano davvero fortunati…
    Ciao, un abbraccio
    r.

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