L’Italia in Europa e l’Unione Europea

In Wikipedia

bandiera Unione Europea (Wikipedia)unione europea (Wikipedia)

 

UE

I territori continentali degli stati membri dell’Unione europea (chiamata prima del 1993 Comunità europea), in ordine di accesso.

 

Stellaluna

Maestro Alberto segnala una risorsa in lingua inglese in cui personaggi famosi (beh, se non li riconoscete non è poi molto importante) leggono dei libri.
Il sito è Storyline Online. Per ascoltare fate clic a sinistra sul titolo scelto e a destra su: Let’s read it!

Vi consiglio a esempio una delle storie: Stellaluna.
Stellaluna lingua inglese splashragazzi
Stellaluna è un piccolo pipistrello della frutta femmina (fruit bat) che sta imparando a volare. A causa di un gufo (owl) precipita e finisce per cadere in un nido (nest) di uccellini.
La piccola imparerà che non tutte le creature che volano si nutrono di frutta o volano di notte come lei.

La graziosa storia si comprende anche senza conoscere benissimo l’inglese.
Potete cercare in questo dizionario inglese-italiano alcune parole.

Emigrazione

Abbiamo studiato in geografia il fenomeno dell’emigrazione.
A Cristiano sono piaciute queste parole della canzone «Trenta giorni di nave a vapore» che riportava il nostro libro di testo

Trenta giorni di nave a vapore
fino in America noi siamo arrivati
fino in America noi siamo arrivati
abbiam trovato né paglia né fieno
abbiam dormito sul nudo e terreno
come le bestie abbiam riposà

Trovate l’intera canzone qui,

Se volete ascoltare la canzone nell’interpretazione di un coro fate clic su questo link.
wikipedia emigrazione
Fra i tanti canti dell’emigrazione ci sono molti in lingua friulana:

Ecco un esempio:

L’emigrant

Un dolôr dal cûr mi ven
dut jo devi bandonâ
patrie, mame e ogni ben
e pal mont mi tocje lâ

 Za ‘o viôt lis lagrimutis
di chel agnul a spuntâ
e, bussânt lis sôs manutis
jo ‘i dîs: "mi tocje lâ"

Video in lingua inglese che offre una interessante documentazione fotografica dell’emigrazione verso gli Stati Uniti.

Nei secoli XIX e XX, quasi 30 milioni d’italiani hanno lasciato l’Italia con destinazioni principali le Americhe, Australia, Europa occidentale.
Continua a leggere qui.

Perimetro, periscopio, sottomarino e… Beatles

Oggi abbiamo analizzato il significato etimologico della parola perimetro.

Ecco quello che scrive il Dizionario Garzanti:

Peri-: primo elemento di parole composte di origine greca o di formazione moderna, dal gr. perí ‘intorno’; significa ‘intorno, esternamente’.
Perimetro: dal francese périmètre, che è dal latino perimetros, a sua volta dal greco perímetros, composto di perí intorno‘ e métronmisura‘, 1. (geom.) la linea chiusa che delimita un poligono; anche, la misura di tale linea.

Ci sono altre parole con peri-, ad esempio pericardio (membrana sierosa che riveste il cuore),  periferia, perifrasi (giro di parole che si usa per spiegare meglio un concetto o per evitare di esprimerlo direttamente), periscopio (strumento ottico che permette di esplorare l’intero giro dell’orizzonte).

Parlando del periscopio che è utilizzato nei sottomarini, è venuta in mente la canzone dei Beatles Yellow submarine, che è stata anche utilizzata in un film animato (Insomma è stata una delle tante conversazioni in cui abbiamo saltato di… palo in frasca).

Ecco la trama del film tratta da Wikipedia:

Il paese di Pepelandia (Pepperland) è una terra paradisiaca e meravigliosa che si trova in fondo all’oceano.
Lì regnano la musica, i colori, i fiori, l’allegria e, soprattutto, l’amore.
Ma si scatena l’orda dei Biechi Blu che pietrificano tutti gli abitanti e opprimono Pepelandia con la forza delle armi, rendendo il paese grigio, silenzioso e triste.
L’unico che si salva è il Giovane Fred, che, sfuggito ai Biechi Blu, prende il suo sommergibile giallo e va a Liverpool dove incontra i Beatles e chiede loro aiuto perché liberino Pepelandia dalla tristezza.

We all live in a yellow submarine,
yellow submarine, yellow submarine.
We all live in a yellow submarine,
yellow submarine, yellow submarine.


Aggiornamento 16 aprile 2019

La guerra di Piero

Fabrizio De André (Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999)

Dormi sepolto in un campo di grano,
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall’ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi.

Lungo le sponde del mio torrente
voglio che scendano i lucci argentati
non più i cadaveri dei soldati
portati in braccio dalla corrente.

Così dicevi ed era inverno
e come gli altri verso l’inferno
te ne vai triste come chi deve,
il vento ti sputa in faccia la neve.

Fermati, Piero, fermati adesso,
lascia che il vento ti passi un po’ addosso
dei morti in battaglia ti porti la voce,
chi diede la vita ebbe in cambio una croce.

Ma tu non lo udisti e il tempo passava
con le stagioni a passo di giava
ed arrivasti a varcar la frontiera
in un bel giorno di primavera.

E mentre marciavi con l’anima in spalle
vedesti un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore
ma la divisa di un altro colore.

Sparagli, Piero, sparagli ora
e dopo un colpo sparagli ancora
fino a che tu non lo vedrai esangue,
cadere in terra a coprire il suo sangue.

E se gli sparo in fronte o nel cuore
soltanto il tempo avrà per morire
ma il tempo a me resterà per vedere
vedere gli occhi di un uomo che muore.

E mentre gli usi questa premura
quello si volta, ti vede e ha paura
ed imbracciata l’artiglieria,
non ti ricambia la cortesia.

Cadesti a terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che il tempo non ti sarebbe bastato
a chiedere perdono per ogni peccato.

Cadesti a terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che la tua vita finiva quel giorno
e non ci sarebbe stato ritorno.

Ninetta mia crepare di maggio
ci vuole tanto troppo coraggio,
Ninetta bella dritto all’inferno
avrei preferito andarci d’inverno.

E mentre il grano ti stava a sentire
dentro alle mani stringevi un fucile,
dentro alla bocca stringevi parole
troppo gelate per sciogliersi al sole.

Dormi sepolto in un campo di grano,
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall’ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi.